Gaetano Mura

obiettivo TRANSAT 6,50

2009: l'Atlantico in solitario
www.gaetanomura.com

Giornale di bordo

Giornale di bordo

venerdì 25 settembre 2009

GAETANO CI SCRIVE

Salve a tutti, Mi ha fatto veramente bene aver ricevuto cosi tanti messaggi di sostegno e vedere così tanti accessi al mio sito durante questa prima tappa!
Mi scuso per il ritardo, ma è stato difficile, in questi giorni, trovare il tempo per raccontarvi un pò.

L'arrivo in un isola così bella, nel bel mezzo dell'oceano e dopo tanti giorni di navigazione faticosa, fa venire subito la voglia di prendersi un lungo e meritato riposo, vista anche la sosta apparentemente lunga. Ma... è noto che i
mini siano delle meravigliose creature complesse e delicate, e questo primo tratto di oceano non era altro che un supertest per barche e marinai.

Così dopo una bella dormitona (senza interruzioni ogni mezz'ora) in un comodo letto d'albergo, una super doccia, una cena e una bevuta con gli amici... ci rimettiamo tutti nuovamente a lavoro. Per attraversare i pontili bisogna fare lo slalom tra timoni smontati, scatole di timoni rotte, spinnaker a brandelli, pulpiti piegati,... e il tran-tran di preparatori, meccanici, tornitori locali, corrieri che consegnano merce proveniente da ogni dove. Il villaggio dei tendoni bianchi si è spostato tale quale dal bassin des chalutiers alla marina di Funchal; cambia la temperatura in questa meravigliosa isola semitropicale, ma le facce nel villaggio, a parte l'aggiunta
di qualche locale, sono sempre le stesse. L'ambiente è più sereno e familiare ... non è difficile capirne le ragioni.

Subito dopo la partenza ho avuto un grosso problema ai timoni che sembravano volersi staccare dalla poppa per le botte, sembrava che la causa fosse il gioco che gli agugliotti avevano preso sulle femminelle, arrivato a Madeira dopo un'ispezione alla chiglia ho constatato che avevo navigato i primi due giorni con un cavo o una rete sulla chiglia che creava una forte turbolenza. Alla prima strambata sulle coste spagnole l'ofni si è liberato da solo e tutto è tornato come prima. A quel punto ho messo un pò di carbone e ho ripreso la mia corsa.

La regata è stata dura e bellissima allo stesso tempo, una lunga planata di 12 giorni a surfare le onde dell'oceano su spi o ridotti al basso terzarolo sulle vele bianche nei 40 nodi di vento dopo Finisterre, col picco massimo in una notte nera e senza luna dove le onde non sembravano aver voglia di giocare. Sono felice di essere riuscito a trovare il ritmo abbastanza in fretta, e anche il piacere di stare per mare così come mi ero ripromesso ... io non sono capace di essere soltanto un agonista in un viaggio così importante nella mia vita.

Naturalmente non sono mancati i momenti duri di sconforto nei due giorni di bonaccia con la superficie dell'oceano lucida con zero nodi di vento ... avevo la radio rotta sin dalla partenza, e non conoscevo il meteo e le posizioni delle altre barche (non dico avversari perché nessuno qui lo è davvero), sono poi rimasto più di sei giorni senza poter comunicare con nessuno se non un cargo che mi ha passato il meteo in un pessimo inglese. Fortunatamente avevo fatto il corso specifico per la transat col miglior metereologo del mondo Jean Yves Bernout ed ero quindi in possesso di dati sufficienti per fare una rotta decente.

La barca si è comportata benissimo, ha navigato su pilota in tutte le condizioni, senza naturalmente farci mai mancare delle belle straorzone da film dell'orrore che a sentire un pò tutti a fine giornata non si contavano più su due mani. A poche miglia dal traguardo, super gasato, su cod5 con la barca che volava ho fatto una straorza orribile che a momenti mi schiantavo sugli scogli. Poi per non smentirmi mai, all'imboccatura del porto mentre combatto nella "pétole" (bonaccia) per tagliare il traguardo ho mancato essere buttato a fondo da una balena ... D'altronde bisogna avere sempre qualcosa di interessante da raccontare. Insomma bilancio positivo: sono soddisfatto anche del piazzamento; d'altronde come dice il mio amico Bert "Noi dobbiamo arrivare"...

L'unico problemino in via di guarigione è un braccio gonfio per un tendine infiammato. Sono stato esentato dal dottore di gara dalla regata locale e dalla partita di calcio contro gli skipper Francesi ancora avvelenati dai mondiali persi contro l'Italia. Uno di loro portava anche la maglia di Zidane. Per fortuna nel villaggio si è aggiunta una roulotte con una massaggiatrice al servizio degli skipper ed io a causa del braccio sono "costretto" ad andarci tutti i giorni.
Ho assunto Michele, un simpatico romagnolo molto in gamba, imbarcato su una barca appoggio per farmi da preparatore ... Adesso bisogna trovare la concentrazione per affrontare la vera regata ...
Grazie ancora a tutti!

Continuate a seguirmi numerosi.
Gaetano

2 commenti:

Ettore, minista ha detto...

Ciao Gaetano,
Grazie a te! Sei un grande marinaio e una grande persona. Sono fiero di essere tuo amico. Spero che questa mini ti regali ancora tante emozioni. Ti seguo sapendo quanto hai galerato per essere li e credimi sono veramente felice che sei li. Ora ti aspetta una seconda tappa dura e difficile, ma sono certo che la percorrerai spinto non solo dal vento ma anche da tante persone che ti stimano e ti vogliono bene. Forza Gaetano! Falla volare! Un abbraccio anche a te.

Sasuke ha detto...

Gaetano ricorda che stai realizzando il sogno di tanti amanti della vela "solo" e anche se non scriviamo, siamo tutti con te. Spero di poterti incontrare quando farai (E DEVI FARLO) un incontro a Cagliari!

A presto!

H.

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