Gaetano Mura

obiettivo TRANSAT 6,50

2009: l'Atlantico in solitario
www.gaetanomura.com

Giornale di bordo

Giornale di bordo

mercoledì 30 settembre 2009

Ultimi giorni di preparativi

Gli ultimi giorni stanno trascorrendo tranquilli per molti Skipper e punteggiati da lavori di riparazione per altri. Il fatto che solo 29 dei Mini presenti sui pontili di Funchal abbiano preso parte alla regata tradizionale in ogni scalo di transoceanica, la dice lunga su quanti si stiano ancora rimboccando le maniche.
Tra questi dobbiamo purtroppo segnalare Caracci che, come si evince dalle foto pubblicate sul suo sito, sta riorganizzando ex novo la timoneria.

Povero Andrea! Sono cinque anni che ho il privilegio di vivere le vigilie di tante sue regate e non c'è stata una volta, dico una sola, in cui l'ho visto dedicare le ultime ore prima dello start alla rigenerazione.
Ora sta rimontando le scatole di 756. Almeno ora saremo sicuri che non cederanno e lui sarà finalmente libero di dare libero sfogo ai cavalli (tanti) del suo Manuard.
Non dimentichiamoci che è nella seconda tappa che il milanese ci ha fatto vivere le emozioni più forti.
Ricordate il 2005? Seminò tutti, allungandosi alla grande in prima posizione, che Le Blevech, allora su 151, ancora ne ha il fiatone.
Poi quel bordo misterioso più a terra da cui sortì atrocemente 28esimo e la rimonta furiosa, dopo il Pot, quando barche uguali alla sua sembravano ferme, da tanto che le saltava una per una come birilli, fino al decimo posto finale.
Ed il 2007? Deluso da una prima tappa dai mille incidenti, Andrea diede fuoco alle polveri nel NW forte oltre il prevedibile. Anche qui la sua classe lo riportò in prima posizione, ancora con Yves come inseguitore, prima che il cono d'ombra di un'isola ed il disalberamento poi lo rimisero fuori gioco.
Ricordiamo queste premesse per bandire a tavola un menù che sarà coi fiocchi...
Purtroppo, in chiave di classifica finale, è evidente che le 35 ore di distacco dal primo uccidono sul nascere ogni speranza.
Chi vincerà allora? Il discorso è irrimediabilmente limitato a soli cinque concorrenti.
Delesne, conl suo ritorno a casa, ha dato una bella prova di sicurezza e preparazione. Mi ricorda McKee che nel 2003 approfittò del rinvio della partenza di tre giorni per farsi un giretto a Parigi...
Lo squadrato bretone dovrà correre però con l'occhio costantemente sullo specchietto retrovisore.
Schipman è ormai in simbiosi perfetta col Lombard che lui stesso ha contribuito ad ottimizzare, dato che lavora in quello studio.
Due ore sono nulla, ed appena un'altra ora più dietro occhieggia Ruyant che, con meno pressione addosso, non vede l'ora di scatenare il suo Finot senza spigoli nel sorpasso definitivo.
Le Diraison, altro Manuard, e Despres, sull'originale De Beaufort, hanno già accomulato 8 e 10 ore di svantaggio ma sarebbe presunzione escluderli dai favoriti con più di 16 giorni di regata all'orizzonte.

Dal sesto in poi, sarà invece battaglia per la migliore classifica nella finale dei secondi.
Il simpatico sudafricano Trautman (co-Skipper di Apolloni al Mini Fastnet) matura più di 20 ore di gap e via via a seguire tutti gli altri... veramente arduo pensare a sconvolgimenti!
Gaetano, siamo sicuri che si divertirà tantissimo.
Il sardo rappresenta un'esempio fulgido di sportività.
Facile partire su di un mezzo sul quale basta puntare vagamente la prua nella direzione giusta per arrivare nei 15. Questo non è precisamente lo stato d'animo di Mura, consapevole di montare un Mini meno prestante, per peso e concezione, di quasi tutti gli altri.
Ed allora?... Chi se ne frega! In fondo arrivare 11 o 26esimo non ti cambia la vita e Gaetano ha colto tutta la forza dirompente di una Transat ultimata.
Manuard ha detto che nella vita esiste un pre MiniTransat ed un dopo MiniTransat e ne ha dato la dimostrazione terminando, ormai intruppato nel gruppone, quella del 2007.
Mura ne ha colto il testimone e spero che il suo messaggio faccia dei proseliti da noi anche negli anni a venire.


Ufficio stampa

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