http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2009/09/15/SS5PO_SS502.htmlDa solo in mare per 4200 miglia E partita l avventura del dorgalese Gaetano Mura
la Nuova Sardegna — 15 settembre 2009 pagina 45 sezione: SPORT
SASSARI. Quando un uomo non è più di questa terra è perché va per mare. E quando andar per mare significa affrontare l’Oceano in solitaria su un guscio di appena sei metri e mezzo vuol dire che si è uomini veri, tipi da Mini-transat 6,50. «La più solitaria delle prove», recita lo slogan della regata che porta dalla Francia al Brasile, da La Charente Maritime a Bahia, attraverso 4200 miglia di acqua. Gaetano Mura ne farà qualcuna in più, perché è salpato da Cala Gonone. Gaetano Mura, 41 anni, è uno degli 85 avventurosi, uno dei 9 italiani che hanno deciso di mettersi alla prova nella Miitransat, e dopo due giorni viaggia a metà del gruppo, diciottesimo sui 36 «proto» della sua classe, a un migliaio di miglia dal punto di riferimento della prima tappa, Funchal, a Madeira. La Mini Transat è una regata senza assistenza esterna. E’ vietata qualsiasi comunicazione se non quella radio con gli altri concorrenti. Si corre contro il tempo e gli avversari per trenta giorni, tagliati fuori dal mondo. Cibi liofilizzati, rigidi turni di sonno e un computer, col quale Gaetano aggiorna amici e tifosi sulla sua sfida. Sul sito gaetanomura.com il diario di bordo del navigatore sardo è puntuale, dai preliminari della partenza, avvenuta domenica pomeriggio, poco dopo le 14, fino all’ultima posizione tra le onde. «Cielo stellato e mare piatto per questa prima notte», si legge on line -, vento da nord est di 20/25 nodi per tutta la notte e spinnaker a tutta. La terra è lontana, si va a tutta velocità verso Capo Finisterre dove si aspetta che il vento rinforzi». Si guarda già all’arrivo, a Bahia. «La prima notte spesso è la più difficile - racconta Gaetano Mura -, Si cercano ancora i riferimenti, bisogna dimenticarsi delle preoccupazioni quotidiane e concentrarsi solo sulla barca e sulla navigazione». Dopo aver lasciato a terra l’impegno per la ricerca dei fondi (si può contribuire acquistando sul sito web un dvd sull’impresa), gli allenamenti, gli amici. Dopo aver provveduto a ogni particolare, a ogni minimo particolare perché nell’Atlantico non si può dire - poi -, ops, l’avevo dimenticato. «Mi sento abbastanza sereno, in buona forma fisica e con la barca ben preparata - scrive, sicuro, Mura -, sono consapevole dei miei limiti e dei limiti di questa barca, la Grf91, che ho in qualche modo costruito con l’obiettivo di andare insieme oltreoceano». Il primo obiettivo di Gaetano è arrivare in fondo, la vittoria viene dopo: «Il mio istinto di marinaio prevarrà su quello di agonista - garantisce -, cercherò un giusto equilibrio per regolare il piede sull’acceleratore». «I navigatori hanno girato le spalle alla terra e al mondo reale - è stato il primo messaggio che Mura ha affidato alla sua bottiglia telematica -. Siamo dei «marittimi» e non più dei «terreni». Grazie a tutti, seguitemi sul mio sito e ci vediamo in Brasile». Dove arrivano gli uomini veri.
http://blog.yachtandsail.it/post/2241/mini-transat-2009-giorno-7Ancora poche miglia per gli ultimi italiani impegnati nella prima tappa della Transat650, nella giornata di oggi hanno tagliato il traguardo Luca Del Zozzo in 20ma posizione, Daniela Klein ottima 23ma in costante crescita e Luca Tosi al 25° posto. Arrivato al traguardo anche Gaetano Mura nella classe Proto, 27° posto per lui e una buona dose di esperienza accumulata.
Ancora in corsa anche se in dirittura d’arrivo Andrea Rossi che all’ultimo aggiornamento alle 20.00 era ad una quarantina di miglia dal traguardo in 40ma posizione e Simone Gesi sempre più in difficoltà in coda al gruppo.
Arrivano però tramite il suo sito le prime dichiarazioni di Andrea Caracci dopo l’arrivo che ci spiegano cosa, come e quando è successo a bordo di Speedy Maltese (nella foto il dettaglio dei timoni danneggiati). Parole che lasciano trasparire la delusione per un risultato sfumato ma anche tanta voglia di riscatto e di rimettersi in forma.
La regata non era incominciata male anzi…. Problema tecnico: le scatole dei timoni che avevo rotto alla Mini Med a Marzo sono state riparate male, (inisieme alle crocette sono gli unici 2 pezzi della barca che non ho costruito io), e anche se collaudate al gp d’Italia e alla Mini Solo di Sanremo, non avevano mai preso piu’ di 20 nodi di vento.
http://navigamus.blogspot.com/2009/09/diario-di-bordo-transat-650-delesne-e.htmlTransat 6.50: Bertrand Delesne si Aggiudica la prima tappa.
L'arrivo alle 14:38 di Sabato con un tempo di percorrenza di 6 giorni 2 ore 31 minuti.
Secondo assoluto e primo dei Serie, lo stupefacente Francisco Lobato alle 16:48
Gli altri Proto: Schipman 2° - Ruyant 3° - Le Diraison 4° - Despres 5°
Dani Klein risale al 23mo posto in Serie. Apolloni perde una posizione ora è 4°.
Domenica 20 Settembre 2009 - Le prime dichiarazioni degli skipper arrivati scoperchiano il vaso di Pandora delle mille sensazioni e succosi particolari di vita quotidiana da loro vissuti in questi cinque giorni. Per chi non avesse dimesticheza col francese, ed a sommi capi, riassumiamo...
Delesne: dice di avere tirato la barca al 60per cento, si è concesso generose dormite in tranche di un'ora per quattro o cinque volte al giorno e ricorda di avere deciso di correre su di un Proto quando, nel 2007, ha visto Manuard, in recupero ,superare il suo Mistral a 3-4 nodi più veloce.
E' molto consapevole del fatto di non essere ancora a metà dell'opera. Certo che l'ora persa per l'errore di boa allo start gli potrebbe mancare alla fine...
Schipman: pare che abbia trascorso i primi giorni sotto pilota per stare spesso al carteggio.
Ruyant: si è infortunato un ginocchio poco dopo il via e da allora ha sofferto molto in manovra, soprattutto nei matossage. Come Delesne è rimasto sconvolto dalle accelerazioni mostruose, oltre i 20 nodi, di cui sono capaci i Proto di ultima generazione. Dice di avere corso preservando il materiale.
Le quattro ore perse lo mettono ancora in buone condizioni per aspirare alla vittoria finale.
Le Diraison: orecchie un pò basse per il parigino. Anche lui ha rotto "solo" spi piccolo e Solent ma le abbondanti otto ore di svantaggio cominceranno a levargli il sonno...
Lobato: dice di avere fatto tesoro delle avarie subite nelle altre stagioni ed è riuscito ad arrivare con la barca perfetta. Ha avuto un pò di paura a Finisterre, quando il mare era bianco ed i frangenti entravano in pozzetto. Allora avrà ammainato (lospi)? Certo che no! Per levarsi al più presto da quel postaccio.
Lo sponsor gli ha già garantito un futuro roseo, in prospettiva Figarò nell'immediato e... Vendée in un futuro più remoto.
Certo che il suo secondo posto assoluto passerà alla storia della Transat 650 e non sarà facilmente ripetibile.
Nel 2005 De Laureyssens stravinse la Mini nei Serie, con 16 ore di vantaggio sul secondo, ma non arrivò nei 10 scratch...
A riprova che quest'anno la qualità e lo spettacolo sono tutte a favore dei Serie provate a leggere le classifiche.
Nei Proto è quasi tutto cristallizzato da giorni, nei Serie è un rutilare di cambi di posizioni che neppure le palline del Superenalotto.
A questo gioco segnaliamo la momentanea perdita di Riccardo, il previsto finalone di Giancarlo che gli ha quasi preso la scia, la crisi di Mc Goldrick e Del Zozzo, speriamo non spiegabili con avarie, il bel 19esimo del Super Calin 219, una fantastica Dani che "vede" i 20 ed il bel rush di Gaetano Mura che stanotte ha fatto un polverone, superando Marine e puntando a Jesse, il giovane americano armatore dell'indimenticato Romanelli 176 che fu di Stefano Pelizza (quarto nella prima tappa del '97).
Ufficio stampa